Ann Rule Un estraneo a mio fianco

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14 Anni 6 Mesi fa #2518 da LaDea
Nel 1974, alla giornalista di cronaca nera Ann Rule, ex poliziotta con studi in criminologia, viene affidato il compito di scrivere un libro su una serie di terribili delitti compiuti nel corso dell’anno negli Stati di Washington,
Utah e Colorado. Un uomo non ancora identificato violenta e uccide giovani donne, carine, spigliate, i capelli scuri portati con la scriminatura centrale. Racconta l’autrice: “Per sua natura doveva essere scritto in modo distaccato,
fondato su ampie ricerche e non riguardare per nessun motivo la mia vita. Si trasformò invece in un libro profondamente personale, nella storia di un’amicizia unica, che, in un certo senso, trascese i fatti emersi grazie al mio lavoro. A un certo punto, scoprii che l’individuo al centro delle indagini della polizia non era affatto un estraneo, bensì un mio amico”. Comincia con questa rivelazione il racconto della storia di Ted Bundy, nato nel 1946, incarnazione del ragazzo perfetto, bello, colto, ambizioso, avviato ad una brillante carriera di avvocato, che invece si trasforma in uno dei serial killer più efferati che gli Stati Uniti d’America abbiano mai conosciuto. Premuroso con la madre che lo ha cresciuto da sola e con gli amici, da adolescente inizia a seviziare animali e ad avere atteggiamenti anomali con le ragazze del vicinato. Tra il 1974 e il 1978 stuprerà e ucciderà, travestendosi di volta in volta per non essere identificato, un cospicuo numero (tuttora non ufficialmente chiarito) di donne. Descrivendo in modo dettagliato le indagini e le varie tappe dei processi a carico di Bundy, raccontando i numerosi momenti in cui la propria esistenza incrocia nel bene e nel male quella dell’assassino, Ann Rule cerca di comprendere la natura ambigua dell’uomo che ha sconvolto l’America negli anni ‘70 e ‘80. Ted Bundy, che durante il procedimento giudiziario ha assunto la propria difesa e si è sempre dichiarato innocente, è stato condannato alla sedia elettrica per i suoi ultimi tre omicidi, avvenuti in Florida. E’ stato giustiziato il 24 gennaio 1989.

Ted Bundy rappresenta ancora oggi, a vent’anni di distanza dalla sua morte, uno degli esempi di serial killer più agghiaccianti della storia. E anche più affascinanti. Inutile infatti negare che, dopo aver girato l’ultima pagina
di questo libro, il lettore cerchi di spiegarsi il motivo per cui un uomo bello e interessante, che avrebbe potuto avere il mondo ai suoi piedi, finisca invece per rendersi autore di un così elevato numero di orrendi delitti. Perchè un ragazzo che senza difficoltà potrebbe avere relazioni normali con qualsiasi bella donna, sente invece l’impulso di violentarne e ucciderne una? Perchè un uomo istruito, con la prospettiva di un ottimo lavoro, rovina la propria vita in modo così definitivo? Era pazzo? Definito sicuramente sociopatico, al processo si è dimostrato capace di intendere e di volere.
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