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Checco Zalone: «Cado dalle nubi "
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15 Anni 5 Mesi fa #3689
da LaDea
Checco Zalone: «Cado dalle nubi " è stato creato da LaDea
In Cado dalle nubi Checco Zalone è un ragazzo pugliese che sogna di fare il cantante e che si ritrova a Milano, alle prese con il padre leghista (Ivano Marescotti), della fidanzata (Giulia Michelini), un cugino gay restio a dichiararsi in famiglia (Dino Abbrescia) e l'improbabile mondo dei provini e delle audizioni. Un personaggio «politicamente scorretto», che ricorda molto alla lontana il Borat di Sasha Baron Cohen. «Non volevamo fare satira politica - spiega - ma ci interessava mostrare la Puglia come in realtà è, un territorio bellissimo. Di solito nei film viene sempre descritta come un luogo degradato, pieno di mafia, di ladri, di delinquenti. Abbiamo raccontato una storia che in parte è autobiografica di un ragazzo del sud che va a Milano e trova il successo. Era facile - aggiunge Zalone - cadere nella retorica e nel cliché dello scontro nord-sud, ma il mio personaggio è così puro che esalta, come fossero aspetti positivi, tutti i difetti classici del meridione. Da qui nascono le situazioni comiche».
15 Anni 5 Mesi fa #3775
da AnyWay
Vieni in chat con me!
Risposta da AnyWay al topic Re: Checco Zalone: «Cado dalle nubi "
L'ho visto, simpatico 
Lo consiglio a chi vuole rilassarsi!

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- Diana74
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15 Anni 3 Mesi fa #4449
da Diana74
Risposta da Diana74 al topic Re: Checco Zalone: «Cado dalle nubi "
nn mi è piaciuto
- luli
- Visitatori
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15 Anni 3 Mesi fa #4457
da luli
Risposta da luli al topic Re: Checco Zalone: «Cado dalle nubi "
l'ho visto carino !

- Gialfy
- Visitatori
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14 Anni 11 Mesi fa - 14 Anni 11 Mesi fa #6380
da Gialfy
Risposta da Gialfy al topic Re:Checco Zalone: «Cado dalle nubi "
il protagonista si chiama Checco Zalone,(Luca Medici) ed è di Polignano a Mare (cittadina decisamente più spendibile di Capurso, anche perché ha dato i natali al celebre Domenico Modugno). Checco decide di trasferirsi al Nord alla conquista del successo dopo una delusione amorosa, e qui collezionerà una serie infinita di gaffe, ma anche l'insperata fama come cantante.
Nunziante confeziona un prodotto interessante, partendo da canovacci usati ma mai abusati della comicità che hanno le loro radici nella commedia dell'arte e, in tempi più recenti, nell'avanspettacolo.
Zalone (ignorante e ineducato ma ingenuo, come recita anche il suo nome d'arte, letteralmente tradotto dalla gergalità bareseggiante "che cafone") è lo "zanni" riconosciuto e beffeggiato nel suo villaggio d'origine ma anche altrove, nella società a lui estranea in cui tenta di emergere.
Gli altri attori con cui si contrappone e che gli fanno da spalla, da un Dino Abbresci, insuperabile nel ruolo del cugino gay, a Ivano Marescotti, irriducibile leghista e futuro suocero, pur interfacciandosi con lui secondo il ruolo classico che è stato loro assegnato si scrollano di dosso lo stereotipo per generare anch'essi delle divertenti macchiette.
La trama del film è esile e ricalcata su storie antiche: l'emigrante con la valigia di cartone o con lo zaino del XXI secolo, l'ingenuo che deve affrontare un suo percorso per crescere ed entrare nella vita adulta ed essere accettato dalla società e dalla bella di turno.
Nel film di belle ce ne sono addirittura due: la prima abbandona il tenero Checco senza ritegno alcuno perché in cerca della "sistemazione", l'altra, pur attratta da lui, lo sdegna per gran parte del film come da copione e da antichi copioni, salvo cambiare parere in tempo per il lieto fine. L'attore, per impalmare le fanciulle del cuore, si esibisce in canzoni, parodie sfacciate del neomelodico più becero dall'effetto decisamente comico.
Gli stereotipi nella storia non si contano: omosessuali, leghisti e buffi ignoranti meridionali sono tutti amabilmente presi in giro e alla fine, come in tutti i film dello stesso filone, si scopre che lo zanni in realtà è più saggio di chi si ritiene a lui superiore.
La prima prova attoriale di Zalone è senza dubbio positiva; sta adesso all'attore cercare di scrollarsi di dosso l'immagine di cabarettista zelighiano e di proporre qualcosa di veramente nuovo, pena il restare invischiato in un'immagine per ora vincente ma che alla lunga potrebbe stancare
Gialfy
Nunziante confeziona un prodotto interessante, partendo da canovacci usati ma mai abusati della comicità che hanno le loro radici nella commedia dell'arte e, in tempi più recenti, nell'avanspettacolo.
Zalone (ignorante e ineducato ma ingenuo, come recita anche il suo nome d'arte, letteralmente tradotto dalla gergalità bareseggiante "che cafone") è lo "zanni" riconosciuto e beffeggiato nel suo villaggio d'origine ma anche altrove, nella società a lui estranea in cui tenta di emergere.
Gli altri attori con cui si contrappone e che gli fanno da spalla, da un Dino Abbresci, insuperabile nel ruolo del cugino gay, a Ivano Marescotti, irriducibile leghista e futuro suocero, pur interfacciandosi con lui secondo il ruolo classico che è stato loro assegnato si scrollano di dosso lo stereotipo per generare anch'essi delle divertenti macchiette.
La trama del film è esile e ricalcata su storie antiche: l'emigrante con la valigia di cartone o con lo zaino del XXI secolo, l'ingenuo che deve affrontare un suo percorso per crescere ed entrare nella vita adulta ed essere accettato dalla società e dalla bella di turno.
Nel film di belle ce ne sono addirittura due: la prima abbandona il tenero Checco senza ritegno alcuno perché in cerca della "sistemazione", l'altra, pur attratta da lui, lo sdegna per gran parte del film come da copione e da antichi copioni, salvo cambiare parere in tempo per il lieto fine. L'attore, per impalmare le fanciulle del cuore, si esibisce in canzoni, parodie sfacciate del neomelodico più becero dall'effetto decisamente comico.
Gli stereotipi nella storia non si contano: omosessuali, leghisti e buffi ignoranti meridionali sono tutti amabilmente presi in giro e alla fine, come in tutti i film dello stesso filone, si scopre che lo zanni in realtà è più saggio di chi si ritiene a lui superiore.
La prima prova attoriale di Zalone è senza dubbio positiva; sta adesso all'attore cercare di scrollarsi di dosso l'immagine di cabarettista zelighiano e di proporre qualcosa di veramente nuovo, pena il restare invischiato in un'immagine per ora vincente ma che alla lunga potrebbe stancare
Gialfy

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Ultima Modifica 14 Anni 11 Mesi fa da Gialfy.
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