Higgins Clark «Il vero mistery è il cuore»

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14 Anni 7 Mesi fa #5635 da LaDea
Con Stephen King tiene in pugno il copyright del brivido “made in Usa”. Ma a differenza di King, sforna romanzi che non sono imbottiti di incubi né farciti di sangue. E che soprattutto si sciolgono in un immancabile lieto fine. Mary Higgins Clark, donna esile dagli occhi azzurri e dai modi garbati, è l’incontrastata regina americana della suspense. «Non è più l’epoca dei menestrelli dice , ma io mi considero ancora un cantastorie. Scrivo libri che parlano a tutti e che raccontano sentimenti universali. I lettori possono persino camminare nelle scarpe dei miei personaggi».

Il giallo s’addice davvero bene alla signora. La Higgins Clark ha costruito una fortuna sul delitto e sul mistero, smerciando best-seller tradotti in trentadue lingue e venduti in trecento milioni di copie che fanno di lei la scrittrice più pagata del pianeta. Per celebrare i quarant’anni di una carriera letteraria vissuta sempre in vetta alle classifiche, la Sperling & Kupfer sta ripubblicando in edizione economica gran parte dei best-seller firmati dalla Higgins Clark. Nel 2010 sono già usciti quattro volumi, La sindrome di Anastasia, La notte un grido, Mentre la mia piccola dorme e, appena sbarcato in libreria, Sapevo tutto di lei: thriller che molto spesso si dipanano su set apparentemente dorati, ville e uffici della buona società americana, dove brillanti avvocati o affermati chirurghi si godono il gusto dolce della vita.

Ma non lasciatevi ingannare: gli uomini sono solo comparse. I veri protagonisti dei romanzi della scrittrice americana sono i personaggi femminili, donne in carriera, mogli devote o magari madri amorevoli, ma comunque e sempre, spiega la scrittrice, «donne che hanno in comune il fascino, l’astuzia, l’intraprendenza, qualità che sono poi declinate in personalità differenti». Non per niente, toccherà quasi sempre a loro, alle eroine della Higgins Clark, tirare fuori dagli impicci mariti e fidanzati, indagare su misteriose sparizioni, trovare una risposta a enigmi mortali all’apparenza insolubili. A volta capita che siano le stesse eroine a finire in guai brutti, vittime naturalmente della cattiveria altrui. Ma è proprio di fronte al pericolo imminente che si rivelano «donne forti, tenaci e intelligenti. E alla fine riescono a cavarsela bene anche da sole».

Insomma: Sex & the City si mescola adesso con l’hard-boiled. È la formula della giallista americana, una ricetta che incontra il gusto di tanti lettori e di una vera moltitudine di lettrici. «In realtà dice la Higgins Clark , il segreto del mio successo è uno solo: l’identificazione. Chi compra i romanzi che scrivo si riconosce nelle mie storie, nei protagonisti dei miei libri, che sono per lo più persone normali, come i nostri amici o i nostri vicini di casa. Gente comune dalla vita comune la cui esistenza viene improvvisamente sconvolta dall’irruzione del “male”. Perché poi utilizzo soprattutto personaggi femminili? È chiaro: perché so raccontare meglio storie di donne. E le donne del resto costituiscono la maggioranza dei miei lettori».

È nel New Jersey, a Saddle River, una cittadina di poco più tremila anime, che è piazzata la “fabbrica del best seller”. Ed è da lì che la Higgins Clark sforna uno via l’altro romanzi imbottiti di suspense che fanno il giro dei quattro angoli del pianeta. «Il mio, in fondo, è un mestiere semplice. Mi limito a raccontare storie per intrigare e svagare i lettori», dice la giallista che ha un’unica stella polare: il rifiuto dell’horror e dell’esibizione della violenza. La signora della suspense crede piuttosto in una funzione pedagogica del thriller. «Penso che la mystery story possa dire qualcosa di vero sugli uomini e sulla società, scandagliando nel fondo di quell’enigma senza fine che è il cuore umano». Poi aggiunge: «Il mio thriller entra perfino nelle scuole. Ha un tasso così basso di violenza che la lettura dei miei libri viene consigliata agli studenti».

Qual è allora la molla che spinge tanti giovani che vivono in società opulente ad imboccare la strada del crimine? La “signora in giallo” non ha dubbi: al fondo di tanti delitti c’è la solitudine. «Viviamo come perfetti sconosciuti l’uno accanto all’altro. Non ci si conosce, si diffida. E purtroppo anche con ragione. Sa dove i serial killer trovano spesso le loro vittime? Negli annunci dei cuori solitari: persone sole che cercano la compagnia di altre persone sole». Nata e cresciuta a New York, Mary Higgins Clark conserva nelle vene le sue origini irlandesi, che considera il motore sempre acceso che alimenta il suo desiderio di raccontare storie. «Gli irlandesi sono per natura dei narratori instancabili». Confessa di essere stata aggredita precocemente dalla “febbre del giallo”. «A dodici anni spiega avevo già scritto la mia prima mystery story. La suspense mi affascina. Ce l’ho nel sangue. Da ragazzina, quando abitavo nel Bronx, a New York, il mio divertimento preferito era prendere l’ottovolante per l’emozione e il divertimento che mi procurava. Prima si prende paura, ma poi viene il momento di scendere. Il lettore se lo merita. Ecco perché i miei thriller finiscono sempre bene».
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