I Gelsomini appartengono alla famiglia delle Oleacee che vantano circa 300 varietà.

C'è chi dice che provengano dalle Indie orientali, importati dai navigatori spagnoli nel 1500, ma ci sono prove per cui in Italia era già conosciuto dal 1300.

In ogni caso il gelsomino ora più comune è una pianta rampicante, sempreverde, che produce fiorellini bianchi che profuma in modo particolare di notte.

Molto diffuso è il gelsomino giallo, detto "Gelsomino di San Giuseppe", che fiorisce in inverno su rami nudi in allegre cascate.
In Liguria è largamente coltivato per produrre l'essenza che viene usata in profumeria.
Il Trachelospermum jasminoides, pianta originaria della Cina e del Giappone, non è un vero gelsomino, ma gli assomiglia moltissimo: è sempreverde, profumatissimo, fiorisce in primavera con fiori solitamente bianchi, ma anche gialli o rosa, deve essere trattare con le stesse cure del vero gelsomino.

Un altro Gelsomino che gelsomino non è, è il Plumbago Carpensis con bei fiorellini azzurri, da coltivare come un normale gelsomino, ma soffre più degli altri per il gelo.

Perché i gelsomini si regalano alle spose in segno di buon augurio
Una leggenda narra che i Gelsomini fossero una pianta di esclusiva proprietà della Famiglia dei Medici e venivano coltivati soltanto nei loro giardini. Un giovane giardiniere rubò una pianta e la regalò alla sua fidanzata, che la mise in terra e la accudì con tanto amore che essa crebbe e fece tanti fiori meravigliosi. I due fidanzati si sposarono e vissero felicemente, diffusero la coltivazione del fiore e l’usanza di regalarlo alle giovani spose come segno di buon augurio.